BARTHELEMY, FILIPPO
Nasce a Roma il 25 novembre 1858, ma trascorre la sua vita a Fano. È un piccolo possidente e si diploma alle scuole tecniche. Socialista, nel 1893 fonda, assumendone la direzione, il periodico «L’Eco del popolo»; nello stesso anno, subisce una condanna per inosservanza della legge sulla stampa. Nel 1894, in occasione di una manifestazione in ricordo di un socialista-anarchico fanese, viene arrestato, insieme ad altri, con l’accusa di aver cantato l’Inno dei lavoratori, ma il tribunale di Pesaro dichiara infine il non luogo a procedere.
All’alba del Novecento prende a occuparsi di problematiche sindacali, legali e previdenziali, lavorando nel Segretariato del popolo. Successivamente è responsabile dell’Ufficio del lavoro, organismo poi inglobato nella cdl fanese. Della costituzione di quest’ultima si inizia a parlare, per iniziativa di anarchici e socialisti, nel 1902 ma i primi tentativi falliscono.
La cdl di Fano viene finalmente fondata il 10 marzo 1912. Essa si dichiara autonoma sia rispetto alla camera del lavoro provinciale di Pesaro, sia rispetto alla cgdl. Ne fanno parte i rappresentanti delle leghe dei muratori, carrettieri, pescatori, braccianti, coloni (in seguito si aggiungeranno le adesioni di fornaciai, falegnami, salariati comunali, fornaciai e quella della cooperativa edile). Viene subito costituita una commissione esecutiva formata dai rappresentanti delle varie associazioni aderenti e a reggere l’ufficio di segreteria è chiamato B. La scelta di distinguersi dalla cdl provinciale solleva polemiche politiche e ha il sapore di una scelta campanilistica che caratterizzerà l’organizzazione di Fano anche nel periodo successivo. L’attività di questa camera del lavoro non si rivela particolarmente significativa. B. gestisce alcune agitazioni e controversie (nove per i coloni, due per i fornaciai con uno sciopero durato un mese). Più intensa è l’opera di assistenza e il disimpegno di pratiche varie (controllo dei conti colonici, pratiche per gli emigranti ecc). Nel 1914, in prossimità dello scoppio del primo conflitto mondiale, la cdl interviene più volte presso l’amministrazione comunale sulla questione del caroviveri.
La camera del lavoro di Fano inizialmente ha la sua sede presso la Società operaia di mutuo soccorso, poi ottiene un proprio locale dal comune. Nel gennaio del 1914 la sua commissione esecutiva, oltre che da B., è composta da: Augusto Alessandrini, repubblicano, della Cooperativa carrettieri; Casimiro Accini, anarchico, della Lega marinai; Ettore Tombari, anarchico, della Cooperativa edile; Giuseppe Nicolini, socialista, della Cooperativa muratori; Riccardo Monadi, socialista, impiegato; Giuseppe Fuligni e Giovanni Filippetti, sulla cui fede politica e sulla cui professione mancano notizie. Con la guerra la cdl cessa la sua attività, ma le caratteristiche locali di autonomia non spariranno: al termine del conflitto infatti a Fano, accanto ad alcuni organismi legati al camera del lavoro provinciale e guidati dal socialista Giuseppe Selvelli, si segnalerà la presenza anche di organizzazioni affiliate all’usi (a cominciare dalla Lega marinai, allora diretta dall’anarchico Alberico Boccioletti) e dell’Unione arte muraria e leghe affini, realtà indipendente e forte di circa milleduecento aderenti, capace di attrarre, oltre alle leghe del settore edile, lavoratori di differenti settori (filandaie, coloni, fiammiferaie, falegnami, fabbri, scalpellini ecc.). B. muore a Fano il 14 novembre 1920. [Federico Sora]
Fonti: Acs, Cpc, ad nomen; asp, Sottosezione di Fano, Arch. storico comunale, 1912, cat. 2, cl. 4, fasc. 4; ivi, 1914, cat. 2, cl. 4, fasc. 9; ivi, 1914, cat. 15, cl. 3, fasc. 5; ivi, 1914, cat. 11, cl. 1, fasc. 8.