GERONZI, GIOVANNI
Nasce a Fossombrone (PU) il 17 aprile 1871, da Pietro e Lucia Scopa; medico. Aderisce fin da giovane all’idea anarchica fino a diventarne uno dei principali esponenti in Fossombrone e nella provincia; è tra i fondatori del Centro Studi Sociali di Fossombrone. Collabora con il periodico anarchico fanese «In marcia», (prima serie 1885/1886), giornale collegato alla federazione socialista anarchica di Pesaro-Urbino, costituita a Fossombrone nell’agosto del 1885; suoi articoli appaiono anche in «La Montagna» (1887), «La Rivendicazione» (1886/1888 con lo pseudonimo “Refrattario”). Studia medicina a Roma, dove entra in contatto con ambienti e figure di primo piano del socialismo e dell’anarchismo, e a Perugia (1888) dovè subì 3 mesi di carcere per resistenza ed oltraggio ad agenti di p.s. (i guai con la giustizia G. iniziano nel 1886 per violazione della legge sulla stampa). Dopo la laurea torna alla sua zona d’origine dove esplica la sua attività di medico (autore anche di numerose pubblicazioni scentifiche, mediche ed igeniche) e la sua attività politica. E’ medico condotto in Cantiano (1893-1903); in questo periodo intesse rapporti con esponenti del movimento anarchico italiano ed estero (Malatesta, Molinari, Cipriani ec.); è abbonato a numerose testate della stampa anarchica, a cui collabora inviando anche poesie e versetti (raccolte in volumetti nel 1886, 1888 e nel 1908). Proprio per aver firmato con le proprie generalità la poesia All’atomo, che doveva essere pubblicata sul giornale «La Protesta Umana» di Macerata (1897), G., insieme al responsabile del giornale, viene accusato di incitamento al regicidio e viene processato dal tribunale di Macerata, dove, difeso da Pietro Gori, viene assolto. Nel 1896 è proposto per il domicilio coatto: il tribunale d’appello gli assegna due anni, pena poi commutata in libertà condizionale sotto vigilanza speciale. Una delle sue principali riflessioni teoriche, tese ad ancorare su basi materialistico-fisiologiche la prospettiva di «una novella società senza sfruttati e sfruttatori», viene pubblicata da «La questione sociale» di Paterson (USA) il 30 marzo 1898. Nel 1901 è invitato da Virgilio Mazzoni ad approfondire le sue idee sul giornale «Il Pensiero Libertario» di Pisa. Nel 1903 è medico condotto a Fossombrone, riprende in maniera più intensa l’attività politica partecipando a manifestazioni politiche ed anticlericali, promuovendo iniziative con il Circolo Anarchico (tra cui diversi numeri unici). Dopo il 1906 dirada gradatamente la sua attività politica diretta, rimanendo sostenitore della causa anarchica, non rinunciando ad interventi ed alla sue pungenti poesie. Risulta ancora abbonato nel 1924 al giornale «Pensiero e Volontà». La sua vecchiaia è scossa dallo squadrismo fascista, in particolare nelle drammatiche giornate di Fossombrone nell’ottobre del 1922. Durante uno scontro a fuoco tra squadracce fasciste ed un antifascista muoiono due camice nere: almeno uno colpito dagli spari dei suoi stessi compagni. G. si rifiuta di falsificare la certificazione di morte ed è oggetto di pesanti manganellate. Riceve in seguito percosse e perquisizioni domiciliari; il regime cerca di applicare nei suoi confronti la legge che consente la dispensa dal servizio per i dipendenti pubblici di dubbia fedeltà al governo. Nei suoi appunti personali, comunque, non rinuncia mai alla critica e all’ironia. Negli ultimi anni si dedica a studi di numismatica e all’archeologia. Muore a Fano il 14 agosto 1935.
Fonti : ACS, CPC, b. 2346, ad nomen ; Fondo Geronzi presso Biblioteca comunale di Fossombrone (PU); Relazione “Giovanni Geronzi: fra poesia e anarchia” di S. Giulietti al Convegno “Fossombrone Ingegni e Congegni”, aprile 1992.
Bibliografia: scritti su G. : S. Giulietti e S. Giulietti, Lotte sociali e gruppi politici a Fossombrone e dintorni, 1900-1915, Fossombrone, 1981, pagg 53-67; S. Giulietti, Fascio, fascisti e antifascisti. Fossombrone 1919-1929, in «La provincia di Pesaro e Urbino nel regime fascista», a cura di P. Giannotti, Ancona, 1986, Il Lavoro Editoriale, pagg 60-61; A cura di E. Torrico «Bibliografia della stampa operaia e democratica nelle Marche 1860-1926, Periodici e numeri unici di Pesaro-Urbino», Ancona, 1988, Il Lavoro editoriale, pagg 44-45, 106-106,112; I. Garinei “Giovanni Geronzi: il poeta dell’atomo” in Seme Anarchico anno IV, n. 11 nov. 1954.
Federico Sora, 6/11/02